Giornata mondiale della lingua greca
GIORNATA MONDIALE DELLA LINGUA E DELLA CIVILTÀ GRECA 2024
In occasione della “Giornata mondiale della lingua e della civiltà greca”, che il Liceo “XXV Aprile” ha celebrato il 16 febbraio 2024 presso l’aula magna del Campus universitario di Portogruaro, la dottoressa Silvia Bigai, ex studentessa dell’Istituto, è stata invitata a tenere una lezione a tutti gli studenti del Liceo classico sul tema della guerra e della pace. L’intervento, dal titolo “Infrangere le regole della guerra”, verteva sulla presentazione di alcuni brani tratti da “Iliade” e da “La pace” di Aristofane; cinque studenti del triennio hanno collaborato leggendo frammenti dei due testi, tutti gli altri hanno ascoltato con particolare interesse.
Significative le parole di chiusura della dott. Bigai: “Le parole dei poeti, degli artisti, sono entrate, entrano ed entreranno nella nostra testa, e cicontinueranno a convincere che un altro mondo è possibile. Che ci dovrà pur essere un’alternativa al rispondere alle bombe con altre bombe. Le parole, la letteratura, diventano pensieri, e coi pensieri
costruiamo la nostra vita, la nostra quotidianità.
Aristofane non ha fermato la guerra del Peloponneso, non è stato Euripide salvare Atene e forse non saranno i poeti palestinesi e israeliani a fermare le bombe, ma potremmo farlo noi.
I poeti, gli artisti e gli insegnanti formano il nostro modo di pensare, di vedere e costruire il mondo. E credo che leggere buone idee possa essere uno strumento potentissimo per iniziare a costruire buone azioni di pace”.
Significative le parole di chiusura della dott. Bigai: “Le parole dei poeti, degli artisti, sono entrate, entrano ed entreranno nella nostra testa, e cicontinueranno a convincere che un altro mondo è possibile. Che ci dovrà pur essere un’alternativa al rispondere alle bombe con altre bombe. Le parole, la letteratura, diventano pensieri, e coi pensieri
costruiamo la nostra vita, la nostra quotidianità.
Aristofane non ha fermato la guerra del Peloponneso, non è stato Euripide salvare Atene e forse non saranno i poeti palestinesi e israeliani a fermare le bombe, ma potremmo farlo noi.
I poeti, gli artisti e gli insegnanti formano il nostro modo di pensare, di vedere e costruire il mondo. E credo che leggere buone idee possa essere uno strumento potentissimo per iniziare a costruire buone azioni di pace”.