Il dirigente scolastico, prof. Daniele Dazzan, e il prof. Domenico D'Amico, ormai verso altri lidi orientati, ringraziano gli alunni, le famiglie, i colleghi (e in particolare i diretti collaboratorio proff. Vian e Loss), il direttore dei servizi, sig.ra Luciana Bozzato e tutto il personale del Liceo XXV Aprile per i begli anni trascorsi insieme.
Il prof. Dazzan coglie l'occasione per riproporre il suo "Addio Monti", nella certezza che l'auspicio finale è stato confermato:
Addio XXV d’Aprile, Parnàso sorgente dal Lemene
ed alto nel firmamento;
cima ineguale, nota a chi in te ha attecchito,
e indelebile alla mente
ancor più dell’aspetto de’ più cari tra i familiari;
aule delle quali ha impressa la mappa,
che le tasche sue non meglio conosce;
deschi innumeri sparsi sui piani,
oramai armenti quieti:
addio!
Quanto è tristo il passo di chi,
nel tuo grembo cresciuto,
se ne allontana!
Alla fantasia di colui che se ne parte di sua volontà,
tratto dalla speranza di nuova fortuna,
si disabbelliscono, in quel momento,
i sogni della quiescenza;
egli si meraviglia d’essersene potuto staccare,
e tornerebbe allora indietro,
se non pensasse che, un giorno,
potrà forse tornare.
Quanto più si inoltra lontano, il suo occhio si ritira,
disgustato e stanco
di uno scialbo uniforme piattume;
L’aria gli par gravosa e morta;
s’inoltra mesto e distratto nel centro in tumulto;
le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade,
pare che gli levino il respiro;
e davanti ai palazzi che pure il foresto ammira,
pensa, con desiderio inquieto, all’ufficietto testé disatteso,
all’androne pompeiano ricolmo d’orpelli,
alle differenziate, ai bidoni, alle mostre, d’appalto alle gare…
Ma chi non aveva mai spinto al di là
del Parnàso sorgente dal Lemene
neppure un desiderio fuggitivo?
chi aveva composti in esso tutti i disegni dell’avvenire,
e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa?
Chi fu staccato a un tempo da circolari e scrutini,
processi disciplinari e questuanti peregrini,
decreti e progetti, scritti e interrogazioni,
diffide e lagnanze, proclami, ordinanze;
assenze e permessi, decreti, supplenze,
consigli, riunioni, ansie e digiuni… ?
Addio, XXV Aprile, dove, sedendo,
con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere
dal rumore de’ passi comuni
il rumore del passo aspettato
(È Mimmo, è Luciana, ahinoi è Simonetta!…,
Francesca, Sabrina, Assunta, Lauretta!);
o il bussare normale
(questo é Paolo, quest’altra Marilena…)
dal tocco veemente d’un Bravo,
o di una Maddalena…
Addio, Addio veranda inconclusa,
tante volte alla sfuggita immaginata
passando con passo leggero
sotto le travi del portico avito,
dove i ragni dimorano lieti
e dove la mente
prefigurava un soggiorno di pace
e un riposo infinito:
Addio!
L’aurea memoria oggi resta
di un’era di àlacre impegno,
dove l’animo non potrà non tornare.
Di tanto,
solo la fede ora mi resta
che l’alto Direttor della veneta scuola,
a tutti noi guida e che tanta giocondità a voi diede,
- son già sette anni, e di covid conditi -
mai potrà turbare la gioia dei figli suoi,
se non per prepararne loro una più certa…
e più grande.